Il nostro documentario racconta della tenacia di due donne: una è Teresa, l’altra è sua figlia, Alessandra Cuevas, che oggi ha 26 anni.

Ne aveva 9 all’epoca degli abusi e 14 quando rese testimonianza alla Corte di Assise. Oggi è una studentessa universitaria alla facoltà di Lettere.

Ha chiuso con il passato, trovando la luce nel ricordo perenne del sacrificio della madre, bella e sorridente che abbraccia insieme a sua sorella Michelle nella foto copertina del libro, e nel suo voler essere esempio per tutte le vittime di abusi sessuali. 

Dopo quei terribili avvenimenti, le ragazze furono aiutate dall’allora Sindaco di Salerno (Vincenzo De Luca) che prese a cuore la vicenda, destinando una casa e un sicuro posto di lavoro alla zia che prese in custodia le due minori. Tuttora, entrambe vivono a Salerno con la zia e con la nonna materna, una famiglia unita fatta di sole donne.

Ma è proprio da lei, da Alessandra e dalla sua forza d’animo straordinaria che parte il nostro racconto.

La bambina divenuta donna si è dimostrata tanto forte e determinata quanto Teresa. Ha tenuto duro con dignità e determinazione anche dopo l'omicidio della madre.

Ed è proprio questo che vogliamo raccontare con il nostro documentario.


Partiamo proprio da Lei, da oggi.

Raccontiamo come si è evoluta e sviluppata la sua vita, con la sua quotidianità e con tutte le difficoltà che quotidianamente le si presentano.

Come ha elaborato il tutto e, ancora di più, su come, con grande responsabilità ha deciso di mettere a “disposizione” la sua esperienza perché nulla debba più ripetersi, aiutando le ragazze che purtroppo sono costrette a vivere le stesse esperienze, ad uscire dall’ombra, a non aver paura di denunciare, e a riscattarsi da ogni tipo di abuso e di violenza privata.

Raccontiamo lei e tutte le persone che le sono accanto e che con lei quotidianamente si adoperano nell’aiutarla a rifarsi una vita e ad ottenere giustizia.

Attraverso rimandi storici e testimonianze, rivivremo il passato tenendo però sempre presente il nostro “punctum” che rimane l’OGGI, con uno sguardo anche rivolto verso il futuro.


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